Perché una guida di EFFICACIA ENERGETICA?

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In Italia, circa il 77% delle abitazioni sono di proprietà. Al Sud l’82%, al Centro il 73% e al Nord il 75% circa. Gli italiani sono da sempre dei risparmiatori sul lungo periodo.

Le banche sono nate in Italia, e quasi tutti gli italiani hanno un bene tangibile che si chiama ‘casa’.

La maggior parte di questi edifici sono stati costruiti prima degli anni ’90, quando il boom economico spingeva sempre più famiglie dal Sud al Nord, e il bisogno di costruire a bassi costi e a breve durata di cantiere ha fatto sì che ci ritroviamo, oggi, un’eredità a dir poco sconcertante. Qual è? Questa:

Probabilmente non hai mai visto foto come quelle sopra. Sono due termografie. La prima è una facciata standard di condominio, uno dei milioni di condomini anni 50/80 costruiti in Italia, la seconda di una delle milioni di villette bifamiliari costruite negli stessi anni. Le parti in rosso e giallo sono quelle che disperdono di più, quelle in blu sono quelle più fredde. In pratica in queste foto il caldo dell’interno degli appartamenti esce direttamente fuori, con un tempo di uscita (detto sfasamento) spesso di 3-4 ore. Che vuol dire? Vuol dire che 3-4 ore dopo aver spento i termosifoni, in stabili così la temperatura scende in picchiata.

Perché questo esempio? Molto semplice, perché da qui si dovrebbe partire. In teoria. Sì, perché in pratica nelle abitazioni, nei condomini, nelle aziende e nelle strutture pubbliche poco o niente si fa per migliorare le dispersioni, si agisce sempre e solo sui generatori in centrale termica, e basta.

È ora di finirla con i rattoppi al sistema casa. La tecnologia oggi permette di fare interventi che, di fatto, si ripagano da soli o al massimo in 3-4 anni.

La strategia energetica italiana, poi, non ha avuto negli ultimi 30 anni molti e positivi risvolti: sì, c’è stato il boom del fotovoltaico, ma è stata perlopiù una bolla speculativa. Di cultura energetica vera, nemmeno l’ombra. Pochi sono stati i veri cultori del concetto di sostenibilità ambientale.

Come va? Male. Tutto qui. Negli ultimi 8 anni, la bolletta della corrente è diminuita del 10% sulla materia prima (attenzione: la materia prima è il costo netto dell’energia, pari ad un 45% del totale lordo della bolletta), ma è aumentata del 40% sul totale lordo. Lo ridico meglio: la corrente è aumentata del 5% medio negli ultimi 8 anni, e non accenna a calare.

Il gas? Per il gas dipendiamo dall’estero, non avendo noi giacimenti di rilievo: e anche questo aumenta del 6/7% all’anno.

Per cui ci troviamo da una parte stabili alto disperdenti, che in gergo tecnico definiamo ‘buchi termici’, e dall’altra bollette capestro inesorabilmente sempre più care.

L’unico modo per risparmiare soldi – molti soldi – in Italia è ottimizzare i consumi. Non c’è altra via. È molto semplice, e molto complicato allo stesso tempo. Semplice perché bastano pochi interventi e saremmo a posto per anni. Complicato perché si deve fare cambiare la testa della gente. La generazione del cherosene, del gasolio e poi del metano, che oggi è la principale proprietaria di immobili, sta troppo lentamente cambiando vela. Dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo farlo tutti, e subito.

Lo Stato che fa? Ci restituisce il 50% o anche il 65% dell’investimento in 10 anni. L’IVA resta agevolata al 10% (forse salirà, ma resta agevolata lo stesso). Non è mai successo nella storia della Repubblica un periodo così. Negli anni ’80 c’è stato il picco di investimenti a ‘fondo perduto’, una specie di esortazione a procedere nel lungo e tortuoso cammino dell’efficienza energetica ‘de noartri’. Ne ho intervistati molti, negli anni, e tutti si dicono contenti di aver ricevuto quegli incentivi e di aver fatto quegli impianti.

Se lo Stato ci restituisce almeno la metà dei soldi che spendiamo, in pratica ci sta urlando di fare qualcosa. Ce lo impone l’Unione Europea, e l’accordo di Kyoto prima di essa. E prima di Kyoto l’ambiente, la Terra e, prima ancora, i nostri figli e tutte le generazioni che verranno.

Il periodo è quello che è, la contrazione economica iniziata nel 2008 ha messo a dura prova anche i più resistenti, tuttavia le case si comprano e si vendono lo stesso, le coppie si sposano e acquistano o ristrutturano casa. Nonostante tutto, gli italiani ‘fanno’. Comunque vada sono e restano degli ottimi risparmiatori. Questo periodo non è solo un periodo di più o meno forzato risparmio energetico, ma anche di grande opportunità di investimento. Con i mercati finanziari che rendono a malapena il capitale investito sul medio periodo, c’è un’altra operazione speculativa che si può fare SENZA RISCHI e quasi a costo zero, oggi. Si possono guadagnare soldi investendo nella propria casa, con rendimenti netti annui che oscillano dal 10% fino al 25/30%. Incredibile ma è così.

Serve però sapere quali passi fare, perché c’è così tanta tecnologia e soluzioni tecniche che spesso le persone sono frastornate. Giustamente!

Serve una guida che indichi i pro e i contro dei sistemi ad alto rendimento e ad alta efficienza. Serve una guida di EFFICACIA ENERGETICA. Eccola. È suddivisa in capitoli, uno per argomento. È scritta in maniera semplice, ma con tutti i dettagli e le informazioni che occorrono, e anche con i costi e i punti di pareggio dell’investimento, perché la casa è, oggi, il tuo miglior investimento.

Tratto da: Efficacia Energetica (anche) con i LED, di Fulvio Rodda e Francesco Cucchi, EC Edizioni – Biella 2019.