DETTAGLI DIMENTICATI?

“Raccontami un’altra favola, mamma”

Un piccolo mondo confinato in uno spazio ridottissimo e in un tempo minimo in cui si muovono uomini e donne dalla vita vissuta in una quotidianità semplice. Ciascuno di loro ha però una sua storia, a volte pubblica, il più delle volte segreta, che tale rimarrebbe se non intervenisse il racconto vivificatore: una magica macchina del tempo che, attraverso lo sguardo curioso e penetrante dell’io bambino narrante, resuscita e porta all’emersione vite altrimenti perdute, sentimenti altrimenti inespressi, parole altrimenti non dette.

E allora c’è il bambino che scopre per la prima volta il sapore dolceamaro di un primo bacio che è anche l’ultimo. C’è uno zio che ara la terra, ma sa raccontare storie meravigliose. C’è quello che gli altri definiscono pazzo e parla invece la lingua della poesia. C’è la bambina sciancata e rifiutata da tutti che s’inventa da sola l’innamorato e l’amore. C’è una nonna con un segreto dolore. Ma soprattutto c’è una mamma che nutre il suo bambino a latte e racconti, sullo sfondo di un’Italia che, lentamente ma inesorabilmente, dal secondo dopoguerra si trasforma e cede il passo alla nuova era.

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L'autore - Nicola Salvio

Sono nato una vita fa, durante il secolo scorso (1945). Vivo ad Alghero perché forse, come diceva mia madre, mi ha concepito in sogno grazie a un sardo. E del sardo ho il fisico e la Sardegna ce l’ho nel cuore. E però sono nato ad Altavilla Silentina, che sarà pure un luogo geografico (provincia di Salerno) ma è, soprattutto, il luogo della memoria: certamente dove affondano, profonde, resistenti ed evidenti le radici dei miei racconti.

Che sono radici antiche, archetipi di quello che siamo diventati: nel mio caso passando per la cultura classica, quella greca in particolare, che mi ha forgiato nella penna la scrittura e lo stile che ne portano le tracce e le sembianze.

Esule nella mia terra, ho percorso diversi sentieri della mia sfera professionale e sono stato insegnante, sono stato preside, sono stato sindacalista e sono stato politico. E ho viaggiato per le diverse zone dell’arte, frequentandone, e poi magari lasciando all’improvviso, le vie: dalle letture critiche di testi letterari, alla traduzione della tragedia greca; dalla riscrittura/reinvenzione del mito al componimento poetico; dal teatro di parola al musical. Fino alla mia prima raccolta di racconti, pubblicata nel 2020 col titolo C’ero una volta io.

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